Alessio Paternesi

Una vita dedicata all’arte, in tutte le sue sfumature. Alessio Paternesi, originario di Civita Castellana, a soli 22 anni partecipa alla VII Quadriennale di Roma. Un talento spiccato che lo accompagna in tutte le fasi della vita. Nel 1962 la sua prima personale che lo proietta immediatamente sul mercato artistico italiano ed internazionale. Una lunga carriera che regala all’artista enormi soddisfazioni e che gli consente di entrare in contatto con grandi artisti. L’artista di fama internazionale ha avviato preziose collaborazioni, divenute ben presto durature amicizie. Fra queste spiccano i nomi di Renato Guttuso, Franco Zeffirelli, Rafael Alberti, Sebastian Matta, Maria Luisa Spaziani e molti altri.

Negli anni ’90, il ritorno nella terra natale, dove si dedica alla scultura con le grandi opere ed i monumenti pubblici, realizzati negli ultimi dieci anni di attività, e ad ampi cicli pittorici come “I giardini Incantati”, “Dietro le quinte”, “I sospettosi Incanti”, “Indovina la Commedia”.

Tra le sue più recenti grandi mostre antologiche, quella al museo del Vittoriano a Roma e quella al palazzo dei Papi di Viterbo per il suo settantesimo compleanno

Ammirare le opere di Alessio Paternesi significa scoprire un universo di sensazioni ed emozioni che arrivano al cuore. Tantissime le opere pittoriche e scultoree che ha realizzato negli anni, nella Pinacoteca di Palazzo Chigi-Albani potrete ammirare i “Giardini di Piero”, un suggestivo e colorato olio su tela realizzato dal grande artista nel 2000.

Lucio Ranucci

All’interno della Pinacoteca di Palazzo Chigi-Albani potrete ammirare le sorprendenti opere di Lucio Ranucci, artista di fama internazionale ed esponente della corrente artistica conosciuta come “cubismo realista”.

L’artista, da sempre molto legato a Soriano nel Cimino, paese natale del padre, ha all’attivo oltre 150 mostre personali in Italia e nel mondo. Le sue suggestive opere sono esposte in collezioni pubbliche di ben 15 Paesi. Oggi la comunità di Soriano nel Cimino custodisce alcune tra le opere più significative del percorso artistico di questo noto artista. Nel 2002 Lucio Ranucci ha deciso di donare la sua collezione privata, comprendente ben 24 opere, al Comune di Soriano nel Cimino, proprio per rendere omaggio alle origini sorianesi della sua famiglia.

Ciò che rende le opere di Lucio Ranucci così originali è l’unione fra lo stile e la tecnica. La tecnica che Lucio Ranucci utilizza nei suoi dipinti è quella ad olio e ad acrilico, con l’aggiunta, talvolta, di sabbie e terre. Le figure umane, soggetti preferiti di Lucio Ranucci, sono statiche, riprese spesso frontalmente, sembrano dei manichini di legno, ma quelle forme geometriche e cubiste sono in grado di esprimere grande spiritualità e profonde emozioni. Quella di Lucio Ranucci è una vita intensa e avventurosa, trascorsa tra i Paesi dell’America Latina dove lavora anche come giornalista, regista e sceneggiatore. Da sempre a difesa dei più deboli, nei suoi dipinti emerge con forza la realtà con cui l’artista entra in contatto.

Nelle opere che potrete ammirare nella Pinacoteca di Palazzo Chigi-Albani stile inconfondibile dell’artista emerge in tutta la sua bellezza. Caratteristico il dipinto dal titolo “Sala d’aspetto”, un olio e acrilico su tela, che misura 108×78 cm, realizzato dall’artista internazionale nel 1968. Grande espressività emerge dall’opera “Les merchande des fruits”, un olio e acrilico su tela, che misura 98×68 cm, dipinto nel 1970.

Tito

Una vita dedicata all’arte, in tutte le sue forme. Un’attività costante che l’ha accompagnato fino agli ultimi momenti della vita, una passione che emerge in ogni singola opera. Profondo studioso e conoscitore dell’arte sacra, l’artista internazionale Ferdinando Amodei, in arte Tito, ha alle spalle una lunga e brillante carriera.

Le sue opere hanno fatto il giro del mondo conquistando gli occhi ed i cuori delle persone. L’artista Tito, pittore, sculture e incisore, vanta preziose collaborazioni con artisti internazionali.

Nel corso degli anni lo stile dell’artista cambia: Tito dissolve, progressivamente, le componenti figurative e concettuali, presenti nelle sue opere, a favore di un’astrazione geometrica.

Oggi è possibile ammirare le sue opere nei più importanti musei del mondo, dai Musei Vaticani fino al Museo d’Arte Moderna di Tel Aviv.

Originali e caratteristiche le opere che l’artista ha donato alla Pinacoteca di Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino. Tra queste l’intrigante “Orologio del tempo” e la suggestiva “Deposizione”, realizzata in bronzo e datata 1969.

Negli anni scorsi il suo legame con la comunità di Soriano nel Cimino lo ha visto spesso protagonista di importanti eventi culturali. Un affetto profondo legava la comunità di Soriano nel Cimino a questo brillante artista internazionale.

Marco Manzo

Un artista originale, precursore dello stile “ornamentale”, maestro del tribale e dello stile 3D. L’artista e visual artist Marco Manzo, nel corso della sua pluripremiata carriera, ha raggiunto un obiettivo ambizioso, è riuscito infatti a trasformare il tatuaggio in una forma artistica riconosciuta.

In questo settore, unendo vari stilemi, è riuscito a contestualizzare in vari musei di arte contemporanea la sua produzione.

Vincitore di oltre 75 premi nazionali e internazionali, le sue opere sono entrate nei più importanti musei del mondo: da Roma e New York.

Negli anni le sue opere catturano l’interesse dei principali critici d’arte che lo identificano come uno dei più famosi ed autorevoli artisti dell’arte ornamentale, principalmente eseguita su corpo e su scultura. All’artista Marco Manzo si deve l’ingresso del tatuaggio nei musei di arte contemporanea e nelle loro collezioni permanenti, segnando un’ulteriore tappa nel percorso della storia dell’arte.

Nella Pinacoteca di Palazzo Chigi-Albani potrete ammirare l’incantevole “Sirena”. Questa scultura raffigura una sirena eretta sulla coda e caratterizzata da scaglie e discreti tatuaggi. Prima di arrivare a Soriano nel Cimino è stata esposta presso il Museo del Vittoriano di Roma dove ha riscosso uno straordinario successo.

Mostra “Pedriali e Pasolini: Istantanee di una solitudine”

Mostra “PEDRIALI E PASOLINI: ISTANTANEE DI UNA SOLITUDINE”

In mostra presso le Scuderie di Palazzo Chigi Albani una selezione delle foto di Dino Pedriali che ritraggono Pier Paolo Pasolini nell’abitazione di Chia. Furono scattate dal fotografo romano nell’ottobre del 1975, pochi giorni prima della morte del poeta.
Un viaggio attraverso immagini in bianco e nero che mostrano lo scrittore nel luogo che tanto amava.
Un allestimento suggestivo guiderà il visitatore indietro nel tempo alla scoperta degli scatti che raccontano la storia dello scrittore Pier Paolo Pasolini.
Dagli scatti di Dino Pedriali emerge la necessità di voler raccontare, documentare, ciò che va oltre l’apparenza esteriore, arrivando perfino a comprendere il pensiero dello scrittore.