Chiesa di S. Agostino
La Chiesa della SS. Trinità, più conosciuta con il nome di Sant’Agostino, fu costruita tra il 1765 ed il 1766, su progetto di Nicola Fagioli, discepolo di Luigi Vanvitelli, sull’area già occupata originariamente da una piccola Chiesa dedicata a S. Vincenzo, e, successivamente, da una seconda Chiesa, dedicata alla Madonna della SS. Trinità. Il campanile, con la caratteristica copertura a bulbo, che ancora si conserva, sembra appartenesse alla seconda delle costruzioni preesistenti. L’interno è a croce latina ad una navata, con cappelle laterali rientranti e intercomunicanti. Gli altari sono costruiti con vari marmi policromi. I pregevoli confessionali lignei intagliati, si presumono eseguiti dallo stesso Fagioli. Sulla volta, al centro della navata, vi è un grande affresco, opera del pittore di origine polacca Taddeo Kuntze (1727-1793), raffigurante l’apoteosi di S.Agostino. Al di sopra del Santo, è effigiato, l’eterno padre, circondato da una gloria di angeli; due figure femminili, interposte tra la croce di cristo e la colomba dello Spirito Santo, simboleggiano poi la scienza e la fede. Al di sotto del Santo, caduti a terra, sono gli eretici Manete, Donato e Pelagio. Si è propensi ad attribuire al Kuntze anche la pala dell’altare maggiore e uno degli altari laterali. Nella Chiesa si conserva anche la cosiddetta Madonna della SS. Trinità, preziosa tavola trecentesca di scuola senese, raffigurante la vergine in trono col bambino. A destra della chiesa vi è un ex-convento, edificato nel 1644 dagli agostiniani, che successivamente provvidero anche alla costruzione della Chiesa stessa.