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IMAGINA 2025

3 Settembre 2025 @ 11:00 - 7 Settembre 2025 @ 11:00

IMAGINA 2025
Soriano nel Cimino

1 grado di separazione
Un progetto di Spazio Taverna
a cura di Chiara Lorenzetti

Soriano nel Cimino, Castello Orsini – Palazzo Chigi Albani

22 giugno – ottobre 2025

ore 11

Dopo la XXVII Biennale di Gubbio, il format itinerante IMAGINA viene ospitato a
Soriano nel Cimino (VT) nelle sedi di Castello Orsini e Palazzo Chigi Albani. Il
progetto, ideato da Spazio Taverna, è legato alla riattivazione del genius loci di
territori culturalmente rilevanti attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e la
visione di giovani artisti e artiste, con l’obiettivo di offrire a cittadini e visitatori uno
sguardo diverso sul proprio passato e nei confronti di luoghi spesso lontani
dall’attenzione.
L’edizione 2025, a cura di Chiara Lorenzetti e dal titolo 1 grado di separazione, vede
coinvolti 8 artisti/e under 30 chiamati a cogliere l’identità del luogo nella sua natura
più autentica e restituirla con opere altrettanto dirette, portando il rapporto tra
spazio-opera-pubblico al massimo grado di vicinanza. Nell’arco del progetto e
durante la settimana di residenza in loco, gli artisti e le artiste hanno potuto
conoscere e collaborare con saperi artigianali e realtà industriali in un’ottica di
riattivazione e contaminazione con le energie attive sul campo.

IMAGINA 2025 è promosso dal Comune di Soriano nel Cimino, con il sostegno di
l’Azienda Speciale SAM.

Castello Orsini
Il cuore della mostra è il terzo piano del Castello Orsini, un tempo adibito a carcere,
che per l’occasione verrà riaperto al pubblico per la prima volta dopo più di 30 anni.
Le opere all’interno delle celle dialogano tutte con lo spazio, le energie e le
suggestioni del luogo proponendo 4 lavori ambientali e immersivi in grado di
trasportare totalmente il visitatore all’interno dell’immaginario dell’artista. Gli altri 4
interventi indagano maggiormente il rapporto dialettico tra l’interno e l’esterno, la
città e il territorio, portando un segno dal Castello Orsini a Palazzo Chigi.
Palazzo Chigi Albani
Accanto alla sezione ospitata nel castello, i 4 artisti legati al rapporto con il territorio
circostante sottolineano con ulteriori rimandi scultorei gli spazi di Palazzo Chigi
Albani. Queste punteggiature suggeriscono una relazione – visiva, ma non solo – tra i
due edifici principali della città, in un gioco di sguardi e connessioni.
Grazie alle opere, il pubblico viene invitato ad assumere un’attitudine attiva nel
tentativo di riconnettere i punti distanti nello spazio e nel tempo. Va così a costituirsi
una rete fatta di opere, luoghi, persone e storie da conoscere in un movimento
intraprendente che dal nucleo della mostra e della città porta verso l’esterno e
viceversa.
Gli artisti e le artiste
Roberta Argenta, Martina Biolo, Paola Boscaini, Satya Forte, Edoardo Ongarato,
Abdel Karim Ougri, Caterina Sammartino, Tommaso Silvestroni.

Un progetto di

A cura di
Chiara Lorenzetti
Assistente alla curatela
Marta Bartoloni
Identità visiva e Grafiche
Cecilia Caporlingua

Per aggiornamenti, materiali stampa:
📧 info@spaziotaverna.it
🌐 www.spaziotaverna.it
📱 @spaziotaverna
Chiara Lorenzetti
chiara@spaziotaverna.it
Marta Bartoloni
marta@spaziotaverna.it

Promosso da

Comune di Soriano nel Cimino

Con il sostegno di

Azienda Speciale SAM

Castello Orsini
Ven-Dom
10-19
Palazzo Chigi Albani
Ven-Dom
10-13 / 15-19

 

Biografie Artisti/e

Abdel Karim Ougri è nato a Pesaro nel 1998 da madre italiana e padre marocchino, vive e lavora tra Torino e la sua città natale.

La sua ricerca nasce da una riflessione profonda sull’identità, sull’origine e sui processi di appartenenza. Dopo il diploma al Liceo Artistico, si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e prosegue gli studi a Torino nel biennio in Decorazione. Il suo lavoro indaga la memoria come dispositivo critico e il corpo come archivio culturale. Attraverso una prospettiva antropologica e postcoloniale, affronta le tensioni tra radici e trasformazione,

individuale e collettivo, costruendo immagini che interrogano le forme dell’integrazione e della presenza.

 

Caterina Sammartino (Roma, 1997) diplomata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, è cofondatrice dell’ Artist-Run Space CONDOTTO48. Di seguito una selezione di mostre personali e collettive: WHEN IN ROME – al di là della periferia della pelle, Albumarte, Roma (2024), progetto finanziato dalla Regione Lazio con l’avviso pubblico Lazio Contemporaneo, curato da Adriana Polveroni; The Sun at Its Zenith, ERA Gallery, Milano (2024) mostra personale curata da Domenico de Chirico; Shaping Grace and disquiet, ERA Gallery, Milano (2024) mostra collettiva curata da Domenico de Chirico; L’Ombra Lunga, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (2024), mostra bipersonale curata da Valeria De Siero; Botanica, EDDart, Roma (2022); VII Biennale di Viterbo Arte Contemporanea curata da Antonio Arevalo Sagredo, Viterbo (2022); Materia Nova – Roma nuove generazioni a confronto, GAM di Roma (2021) curata da Massimo Mininni. Nel 2024 l’artista realizza una performance per il PRAC per Approdi d’Arte presso la Riserva Naturale Nazzano

Tevere-Farfa. Nel 2022 l’artista vince una residenza presso il Parco della Maremma in Toscana, Grosseto. Nel suo lavoro predilige l’installazione, utilizzando materiali di origine naturale, ma anche oggetti legati alla vita quotidiana, in un’ottica di connessione con l’ambiente circostante, che trova la sua espressione in opere di canapa e cotone, e in azioni performative dalla forte carica simbolica e relazionale.

 

Edoardo Ongarato nasce a Castelfranco Veneto nel 1994, si è diplomato con lode in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2021. Vive e lavora fra Treviso e Venezia. La sua ricerca si sviluppa attraverso installazioni e pittura, anche in forma murale su grande scala e su supporti non convenzionali. Indaga la percezione come esperienza fluida e trasformativa, in cui luce, suono e immagine si intrecciano per esplorare le soglie tra visibile e invisibile, presenza e assenza, conscio e inconscio. Al centro del suo lavoro vi sono i concetti di autoalterazione, post-rave e percezione espansa, intesi come strumenti di indagine individuale e collettiva. Le sue installazioni si attivano nello spazio attraverso l’interazione con il pubblico, rivelando elementi testuali e visivi che emergono e si dissolvono in un tempo scandito dalla luce e dal suono. Il suo lavoro si sviluppa come un ambiente sensibile, in cui ogni elemento contribuisce a ridefinire la relazione tra immagine, linguaggio e stati percettivi.

 

Martina Biolo (Padova, 1996) vive e lavora a Padova. La sua ricerca esplora l’atteggiamento instabile e svuotato che la società provoca all’essere umano nei confronti degli oggetti quotidiani e degli spazi vissuti, influenzandone la percezione. Attraverso un approccio scultoreo e installativo, l’artista cerca di rivelare e dare forma alla dimensione invisibile e immateriale che permea oggetti e ambienti, rendendo tangibile il vissuto che li attraversa. Negli ultimi anni, Biolo si è dedicata a progetti site-specific che coinvolgono piccole comunità, approfondendo il valore delle relazioni umane. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2021. Partecipa a Ti guardo e ti vedo diverso, a cura di Giorgia Munaron presso Cappella Marchi, Seravezza; Premio Pittura Mac di Lissone, a cura di Francesca Guerisoli e Lucrezia Longobardi, Monza Brianza; Portfolio Quotidiana, Quadriennale di Roma, a cura di Gaia Bobò, Palazzo Braschi, Roma; Step by Step, a cura di Giulia Fornea, Piazza de Gasperi, Padova; Circa 7 miliardi di anni, Casa Baldassarri, a cura di Innesto spazidiricerca, Bagnacavallo; Discontinuo. An Open Studio 4, Barcellona Pozzo di Gotto. Collabora inoltre con l’ensamble romano lacasadargilla realizzando un’installazione site-specific per lo spettacolo Beautiful creatures al Teatro Fabbricone di Prato. Nel 2023 co-fonda lo spazio indipendente Unobis a Padova.

 

Paola Boscaini (1997) è un’artista visiva, produttrice culturale e graphic designer di base a Bolzano, Italia. Ha conseguito un diploma triennale in Arti Visive

all’Accademia di Belle Arti di Firenze e una specializzazione all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È co-fondatrice di Corrispondenze (2021–in corso), un progetto artistico ed editoriale partecipativo, e lavora come produttrice culturale per la cooperativa Lungomare. Il suo lavoro esplora l’abitare come luogo di negoziazione tra il Sé e l’Altro, corpo e ambiente, linguaggio e materia. Attraverso la lente del linguaggio indaga le modalità con cui l’abitare si manifesta nella contemporaneità e media processi di inclusione ed esclusione. Opera all’intersezione tra estetica dialogica, installazioni spaziali, metodologie di archiviazione sperimentale e micro-editoria per mappare e riattivare territori condivisi.

 

Roberta Argenta (Napoli 2001) vive e lavora a Roma, si è diplomata alla Nuova Accademia di Belle Arti di Roma nel 2024. Artista visiva multidisciplinare la cui pratica processuale comprende molteplici media, dalla fotografia al collage, dalla scultura alla video installazione. Al centro della sua ricerca vi è l’interesse di trovare una dimensione perturbante, allo scopo di catturare e insieme respingere l’osservatore, mettendo in luce le relazioni individuo-società, natura-cultura.

 

Satya Forte (Atri, Teramo, 2000). Diplomata nel 2019 a Pescara nella sezione arti figurative presso il Liceo Artistico “Misticoni”. Attualmente frequenta il biennio di Arti Visive a seguito di un diploma di Scultura avvenuto nel 2023 presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

Dal 2017 al 2022 ha seguito un laboratorio performativo diretto da Cam Lecce e Jorg Grunert presso gli spazi Matta di Pescara, sviluppando un interesse pronunciato verso le arti performative. Ha partecipato al progetto intitolato “Sopra la montagna“ di Margherita Morgantin, lavoro vincitore dell’Italian Council 2020.

Ha svolto un tirocinio della durata di quattro mesi nella fonderia “Fundiciòn Artistica Esfinge” di Madrid. Recentemente ha esposto negli spazi della galleria MONITOR di Pereto, con una mostra personale intitolata “I fiori non si tagliano con l’acqua”, interessandosi sempre di più di temi come la precarietà e la vulnerabilità, restituendo trasparenze calibrate e leggerezze formali.

 

Tommaso Silvestroni (Forlì, 1999) è un giovane artista che lavora in relazione alle intensità

generate dalla memoria che agisce nel presente. Per questo il suo lavoro è particolarmente legato alla scultura, ad una scultura aperta ed eccentrica, vagamente squilibrata e solida allo stesso tempo. Questo approccio lo porta ad usare diverse tecniche come suono, o proiezioni sull’acqua che spesso vengono suggerite da ritrovamenti di oggetti o contesti particolarmente salienti. La sua pratica si confronta con lo spazio urbano, industriale e rurale, da cui trae elementi e suggestioni con particolare attenzione all’area della Romagna nella quale vive e rivede con un occhio incantato riscoprendo l’insolito nel consueto. Attualmente vive e lavora a Bologna. Dal 2022 il suo lavoro è stato esposto in diverse occasioni quali , Ipercorpo 2024, XX Festival Internazionale delle Arti dal Vivo, a cura di Davide Ferri, EXATR (Forlì IT) Avvicinare le distanze, a cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri, Galleria P420 (Bologna IT) , Tre angoli, una porta e una colonna a cura di Massimo Bartolini, Galleria P420 (Bologna IT), Imagina – 1 grado di separazione, a cura di Spazio Taverna (Soriano nel Cimino, IT). Nel 2024 in collaborazione con Gianlorenzo Nardi è vincitore di Plutôt la vie… plutôt la ville. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica 2024 Bologna IT.

 

Dettagli

  • Inizio: 3 Settembre 2025 @ 11:00
  • Fine: 7 Settembre 2025 @ 11:00
  • Categoria Evento: